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DEPRESSIONE: COME RICONOSCERLA E STARE VICINI AI NOSTRI CARI


Siamo nati per rendere massime le nostre soddisfazioni e ridurre al minimo il nostro dolore, eppure è ancora molto difficile riuscire a spiegare chiaramente gli aspetti singolari e paradossali della depressione.
Esistono, infatti, ancora oggi, importanti interrogativi non risolti che riguardano la sua natura: la depressione può essere vista come un’esagerazione dell’umore delle persone cosiddette “normali”, oppure è qualitativamente e quantitativamente diversa? La depressione è un tipo di reazione o una malattia vera e propria? La depressione è fondamentalmente causata da stress e conflitti psicologici o è collegata ad uno scompiglio biologico?
A queste domande, purtroppo, non sono state date risposte accettate unanimamente, ma ad oggi, la depressione si può definire sulla base di alcune caratteristiche precise che ci possono aiutare a riconoscerla più facilmente e velocemente: un’alterazione dell’umore (tristezza, solitudine, apatia); un concetto negativo di sé (autorimproveri e autoaccuse); desideri regressivi e autopunitivi (desiderio di fuggire, nascondersi e morire); alterazioni vegetative (comportamenti alimentari disfunzionali, insonnia, perdita della libido); mutamento del livello di attività (rallentamento o agitazione).
Bisogna sottolineare che non tutte le persone depresse accusano un cambiamento soggettivo dell’umore, alcuni mostrano piuttosto un mutamento delle proprie azioni, reazioni o atteggiamenti nei confronti della vita. Qualche volta il disturbo si manifesta con un senso di grande futilità nei confronti della vita, o gravità attorno a qualche sintomo fisico specifico, come il lamentarsi di stancarsi facilmente, di non avere energie o di aver perso l’appetito, o al contrario di sentirsi affamato quando si ha appena mangiato (in realtà è insoddisfazione e mancanza di piacere, non fame).
Chi inizia a conoscere la depressione su di sé non chiederà aiuto esplicito agli altri, perché già coinvolto in un vortice di rassegnazione e tristezza, ma le persone a lui vicino, in realtà, hanno grande valore. Esse possono “semplicemente” stare vicino alla persona depressa e dare il loro affetto e sentiranno già la potenza di questo. Prendersi cura di qualcuno chiamandolo, condividendo dei momenti, portandolo da operatori e clinici specializzati che lo possano sostenere con le attenzioni adeguate è quello di cui la persona che sta affrontando il periodo di depressione ha bisogno, anche se difficile da comprendere in quel preciso momento.
La depressione è una malattia difficile e faticosa, disturbante sia per la persona affetta che per quelle che contornano la sua vita, ma è utile sapere che ogni ciclo depressivo ha un suo tempo e prima o poi quell’umore tanto deflesso si tira un po’ su, tornando a una qualità di vita degna e dignitosa.
Fondamentale è conoscere la depressione per riconoscerla quando la si incontra, così da rivolgersi il prima possibile a un medico, cominciare subito la cura (farmacologica e terapeutica) e riappropriarsi della propria serena quotidianità.

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